2 dicembre 2021
Il termine ‘inflazione’ è uno di quelli che evoca brutte sensazioni: non serve infatti essere economisti per sapere che questo è quel fenomeno che erode il potere d’acquisto nel tempo.
Ma se ci chiedessimo come avviene questa erosione ecco che in molti faticherebbero a rappresentare correttamente il fenomeno. E, soprattutto, chi riuscirebbe a stabilire se il suo effetto colpisce tutti allo stesso modo?
Per rispondere è sufficiente considerare che dopo un anno e mezzo di pandemia solo in Italia ci sono oltre 2.000 miliardi di euro sui conti correnti. Gli europei, inoltre, hanno risparmiato 400 miliardi di euro in più e questo perché, in sostanza, hanno speso meno rispetto a prima.
L’effetto dell’inflazione si manifesta quando riesce ad incidere sulla capacità di spesa delle famiglie. Dunque è evidente che una famiglia che ha incrementato i propri risparmi non avrà alcun problema a sostenere una spesa (tanto lo potrà fare utilizzando il maggior risparmio del periodo precedente).
È altrettanto chiaro, però, che non tutti sono riusciti a risparmiare allo stesso modo e se ci chiediamo chi ha a disposizione la maggior quota di risparmio nella società europea attuale, sicuramente non possiamo pensare ai giovani. Statisticamente i risparmi più consistenti sono nelle disponibilità delle persone anziane.
Ecco, quindi, che l’impatto dell’inflazione sarà maggiore sui consumatori giovani che non possono attingere ai risparmi per i propri acquisti mentre sarà minore per quelli più anziani che continueranno a consumare esattamente come prima (al netto della cautela che la pandemia e il lockdown si portano dietro).
Ci avete mai pensato? Un consulente finanziario, nel costruire un portafoglio di investimenti, deve prendere in considerazione anche questi aspetti.
- Giuliano Calin -