29 luglio 2022
Trovo sempre molto curioso il parallelismo tra il mondo finanziario e quello industriale. Come nel caso del trolley, la valigia con le ruote. E non solo perché il termine è una semplificazione italiana (né gli inglesi né gli americani chiamano il trolley… trolley).
L’aspetto curioso è che si tratta di un’invenzione piuttosto recente perché risale al 1987. Prima le valigie non avevano le ruote.
E chi ha inventato il trolley così come lo conosciamo oggi? Non un rivoluzionario del marketing o un visionario progettista di qualche multinazionale della valigeria ma, semplicemente, un pilota di aerei di linea, un certo Robert Plath.
Questo viaggiatore seriale, stanco di trascinare quotidianamente il suo bagaglio, proprio nel 1987 si è chiesto: ma perché non metto quattro rotelline sul fondo della valigia in modo da non doverla tenere a spalla? Ed ecco nascere quello che chiunque viaggi in aereo, e non solo, utilizza per trasportare le proprie cose.
E quale può essere il parallelismo con il mondo finanziario: beh, che dovendo affrontare uno scenario che per alcuni è nuovo e per altri era dimenticato (tassi in salita, inflazione, guerra, carenza materie prime, recessione), la Plath vision potrebbe tornare molto utile.
Sono circostanze che molti investitori e risparmiatori, ma anche gestori, imprenditori, amministratori non hanno mai affrontato perché troppo giovani. O, almeno, non hanno mai affrontato queste circostanze tutte assieme.
E allora, spostare l’attenzione su chi deve gestire l’investimento invece che rimanere ancorati sull’investimento in sé non cambia la traiettoria del mercato (così come le rotelle non cambiano l’itinerario di chi viaggia) ma abbassa la volatilità e rende il viaggio sicuramente più confortevole.
- Giuliano Calin -